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DAN: uomo.
Grado di esperto attribuito in Budo. Il Dan conferisce il diritto, a chi l’ha acquisito, di portare la cintura nera, che manifesta il livello di conoscenza tecnica superiore raggiunto. I Dan nelle arti marziali tradizionali (Budo) hanno un significato sia di gradi tecnici sia di gradi onorifici:
– 1° Dan: è quello dello studente (Sen)
– 2° Dan: titolo di discepolo (Go no sen)
– 3° Dan: allievo già esperto
– 4° Dan: grado di esperto (Sen no sen)
– 5° e 6° Dan: esperti di alto grado, “spirituali” (Kokoro)
– a partire dal 7° Dan fino al 10° Dan: gli esperti si specializzano (divengono Iro kokoro)
Solo i gradi di 9° , 10° Dan hanno il diritto al titolo di Maestro.
I gradi “onorifici” sono: Hanshi (più alto grado di perfetto controllo dello spirito), Kyoshi (esperti di 6° e 7° Dan che indica il livello di perfezione interiore) e Renshi (attribuito ai preticanti col 5° Dan e che attesta un perfetto autocontrollo psicofisico e la padronanza di sé).
DAN ZUKI: pugno consecutivo.
DO KYAKU: gamba che si muove.
DO: movimento, attività.
DE: avanzate.
DEAI OSAE: sopprimere l’attacco.
DE ASHI BARAI: spazzata del piede che avanza. Tecnica di proiezione.
DE IAI: tecnica corretta con cui si sposta in avanti il proprio corpo in determinati attachi.
DOJO: luogo ove si studia la via. Termine con cui si indicano le palestre ove si praticano le Arti Marziali. La differenza sostanziale fra DOJO e PALESTRA sta appunto nel fatto che nel dojo si ricerca soprattutto un miglioramento spirituale, base fondamentale per il successivo progresso fisico.
DACHI: posizione del corpo.
DAKI TE: posizione delle mani a uncino, utilizzata in attacco per colpire al volto.