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TORIMASEN: tecnica non valida (utilizzato anche per leggero contatto al viso). L’arbitro incrocia la mani verso il basso.
TSURI ASHI DACHI: “posizione della gru”. Posizione in piedi, in equilibrio su una gamba; il ginocchio dell’altra gamba flessa è sollevato a livello delle gonadi.
TSUZUKETE: combattimento. Ripresa del combattimento quando ha luogo una interruzione non autorizzata.
TSUZUKETE HAJIME: ripresa del combattimento, si comincia! L’arbitro, stando sulla linea, fa un passo in dietro in Zenkutsu dachi e avvicina le palme delle mani l’una verso l’altra.
TSUZUKI: (Tsu tsuki). Porzione superiore del cranio (parte alta della fronte), che può servire come un’arma in combattimento, più sconsideratamente, per effettuare tecniche di rottura.
TAE KWON DO:“Tae” piede, “Kwon”, pugno, “Do”, via. Varietà coreana dei Karate, creata nel 1955 e derivata da antichissimi sistemi di allenamento delle arti marziali, un tempo riservato agli Hwarang (giovani nobili influenzati dalla dottrina confuciana), che si costituirono in associazione patriottica durante l’unificazione della Corea sotto la dinastia di Silla (VI secolo). Attualmente è una disciplina sportiva la cui prerogativa principale è quella di essere eminentemente difensiva. Il combattimento di Tae kwon do utilizza un gran numero di tecniche di calcio, soprattutto saltate.
TAI: corpo.
TAIKYOKU NO KATA: Kata del corpo. Gruppo di sei Kata (Shodan, Nidan, Sandan, Yodan, Godan e Rokudan), il cui scopo è quello di perfezionare le tecniche di base di uno stile di Karate.
TAI SABAKI: rotazione del corpo.
TORI: colui che prende l’iniziativa (porta un attacco) in un allenamento effettuato a coppie.
TATAMI: materassine in paglia pressata ricoperta da una stuoia in paglia di riso intrecciata, con i bordi di robusto tessuto cucito.
TATE EMPI UCHI: colpo di gomito verso l’alto.
TATE HIJI ATE: colpo di gomito verso l’alto.
TATE MAWASHI UCHI: percossa verticale.
TATE SHUTO UKE: parata con la mano a coltello verticale. Portando l’avambraccio dall’interno verso l’esterno, piegare il polso in flessione radiale con le punta delle dita verso l’alto. Parata utile contro attacchi diretti al petto o al plesso solare.
TATE ZUKI: pugno verticale.
TE: mano.
TEKKI: nome attribuito a una serie di tre Kata superiori, (Tekki Shodan, Tekki Nidan, Tekki Sandan), eseguiti da soli o con un partner. Essi hanno indiscussi rapporti con i Kata degli stili di Okinawa e della Cina del Nord (Shaolin), e un tempo venivano praticati stando a cavallo, da cui deriva la posizione (Kiba dachi).
TEIJI DACHI: posizione a T.
TEISHO: base della mano. Si forma dalla mano aperta flettendo completamente all’indietro il polso.
TEISHO AWASE UKE: parata con la palme delle mani combinate, cioè unite alla base della mano.
TEISHO UKE: parata con la base del palmo. Utile per deviare l’avambraccio o la gamba dell’avversario.
TEKUBI: polso.
TEKUBI KAKE UKE: parata con il polso a gancio.
TE NAGASHI UKE: parata deviante con la mano aperta. Utilizzata per deviare un pugno alto o parare un calcio circolare alto, la si effettua sul lato opposto al braccio che la carica.
TE OSAE UKE: parata pressante con la mano. Utile per deviare attacchi di pugno diretti al tronco.
TETTSUI: variante del Kentsui, viene detto martello di ferro. (Tetsui).
TOBI: salto.
TOBO KOMI ASHI: tecnica consistente nel falciare le gambe dell’avversario, saltandovi sopra.
TOBI KOMI TSUKI: tecnica di pugno eseguita saltando verso l’avversario (Shotokan) o avanzando semplicemente di un passo (stile Wado ryu).
TOBI GERI: calcio volante.
TOBI YOKO GERI: calcio volante laterale.
TOBI KONDE: avvicinandosi all’avversario saltando con un doppio passo.
TOKUI: particolare, favorito.
TONFA: stretto bastone in legno duro, lungo dai 45 ai 60 cm. con un piolo infisso perpendicolarmente a circa 3/4 della sua lunghezza, per permettere una salda presa dell’attrezzo, utilizzato soprattutto in agricoltura per praticare piccoli buchi nel terreno per piantare, oltre che per schiacciare i semi di soia e mondare il riso. Utilizzato dai contadini di Okinawa per proteggersi gli avambracci dai fendenti di sciabola e se ne servivano anche come valida arma offensiva.
TOTE: chiamato anche Te, cioè “mano”, era un’arte di autodifesa sviluppatasi da secoli ad Okinawa.
TSUKI: si intende il pugno diretto (choku zuki), nonostante ve ne siano numerosi altri tipi.
TSUMASAKI: punta delle dita dei piedi.
TEISHO UCHI: percossa con la base del palmo della mano.
TACHIKATA: posizione. Si riferisce alla parte inferiore del corpo, anche e gambe, che trasporta letteralmente quella superiore.
TSUKAMI UKE: parata a due mani con presa del braccio o della gamba dell’avversario.
TSUKKOMI: caricamento.
TAI: condizione di quiete. Mantenere la mente in uno stato di quiete durante un combattimento.
TAI NO SEN: in esso non si manifesta alcun movimento, dal Kamae ha origine un attacco frontale, e la difesa si adegua alle necessità della situazione. Ciò significa capire l’avversario, rompere le sue difese ed attaccare. In questo caso viene prima la strategia poi la tecnica.
TAITAI NO SEN: prendere l’iniziativa sia col proprio attacco che quando l’avversario attacca.
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